“Bridgerton”, analisi dell’incredibile successo

Cosa sono i romanzi Regency?

Reggenza inglese

I romanzi Regency sono romanzi ambientati durante il periodo della Reggenza, ovvero quel decennio della storia inglese che va dal 1811 al 1820, in cui re Giorgio III, considerato non più in grado di governare a causa di una malattia mentale, fu sostituito al governo del paese dal figlio Giorgio IV che ha assunto di conseguenza il ruolo di “Principe Reggente”. In realtà però, quando ci si riferisce alla ‘Reggenza’, si considera di solito un lasso di tempo molto più lungo, che va dal 1800 fino al 1830, come un ponte di congiunzione fra l’epoca Georgiana e quella Vittoriana.

Quali sono gli elementi comuni ai romanzi Regency?

Bridgerton, Netflix

I romanzi d’ambientazione Regency, sono un sottogenere storico ben distinto, con proprie trame e convenzioni stilistiche precise, derivate soprattutto dai romanzi di Jane Austen e Georgette Heyer e da quelli appartenenti al genere conosciuto come novel of manners.

Gli elementi comuni ai romanzi d’ambientazione Regency sono:

-Trama con elementi di mistero e/o farsa

-Presenza di una storia d’amore secondaria oltre a quella principale

-Scambio di identità

-Falsi fidanzamenti

-Matrimoni di convenienza

-Descrizione di attività abituali come balli, passeggiate in carrozza, eventi teatrali, prove di abiti, cene, feste, ecc.

-Riferimenti ad attività di tempo libero che impegnavano abitualmente i giovani alla moda dell’epoca come l’equitazione, le corse con le carrozze, la boxe, il gioco d’azzardo, la scherma, il tiro con la pistola, ecc.

Bridgerton, la serie

Bridgerton, Netflix

Bridgerton è una serie TV statunitense, di Netflix, creata da Chris Van Dusen e prodotta da Shonda Rhimes. È basata sui romanzi di Julia Quinn, ambientati appunto nel mondo dell’alta società londinese durante la Reggenza inglese e ha riscontrato un incredibile successo.

La serie, ambientata in una utopica Età della reggenza inglese, narra le vicende della famiglia Bridgerton: Lady Violet; i suoi quattro figli Anthony, Benedict, Colin e Gregory e le sue quattro figlie Daphne, Eloise, Francesca e Hyacinthe, tutti i loro nomi sono in ordine rigorosamente alfabetico. L’altra famiglia protagonista è quella dei Featherington, composta da: la madre Portia, Lady Featherington; suo marito, il barone; le tre figlie Philippa, Prudence e Penelope. 
Siamo nell’alta società londinese nella stagione in cui le giovani donne cercano marito e le madri sono in fermento, intente a trovare una buona sistemazione per le proprie figlie. 
La protagonista della prima stagione è Daphne Bridgerton che, al debutto nell’alta società, incontrerà il duca di Hastings, Simon, scapolo ambito e amico di suo fratello Anthony. Per eludere politiche matrimoniali svantaggiose per entrambi, fingeranno di instaurare un legame ma ben presto scopriranno di essere profondamente innamorati l’una dell’altro. Tuttavia, sul loro amore incombe un giuramento che Simon ha fatto molto tempo prima a suo padre.

Perché Bridgerton è diventato così popolare?

Il duca Simon Basset & Daphne Bridgerton

Ma che cosa ha reso l’adattamento di Netflix su Bridgerton così popolare? Seguendo il solito schema tipico del romanzo Regency, quindi con dosi di romanticismo, storie d’amore, omoerotismo e glamour, ha offerto una gradita dose di escapismo in tempi difficili. 
Ma ha anche fatto qualcosa che non è mai stato fatto prima, ha portato diversità nel casting. Non si hanno personaggi BIPOC (“black, indigenous and people of color” – neri, indigeni e persone di colore) che ritraggono una parte della loro storia straziante, bensì ricoprono ruoli in cui sono uguali alle loro controparti bianche. Il personaggio principale e più amato dai fan è proprio Simon il duca di Hastings, interpretato da Rege Jean Paul, ed è appunto nero. 
Con Bridgerton, Netflix ha fatto qualcosa di diverso, attraverso una strategia di inclusione, hanno incoraggiato gli showrunner a garantire che i loro spettacoli fossero diversi, sia davanti che dietro la telecamera. Per chi ama i drama e la fiction d’epoca, vedere la diversità nella Regency London ha significato molto più di quanto si possa immaginare, perché improvvisamente ci si riesce a sentire parte integrante.

Le critiche

Bridgerton, Netflix

Sì, lanciare attori diversi per interpretare ruoli in un genere che è sempre stato tradizionalmente bianco, non è stato privo di critiche. Ma perché? Dopo tutto, è una storia di finzione con personaggi di finzione basati in un periodo storico che era abbastanza vario. Londra aveva una popolazione ebraica molto grande, così come oltre 10.000 residenti neri. Alcuni di questi erano cittadini importanti. Anche gli indiani hanno vissuto in Inghilterra per 500 anni. Tra il XIX e il XX secolo lo 0,13% della popolazione britannica era indiana, cioè 40.000 su una popolazione di 30 milioni. E si trattava di persone che erano marinai, aviatori, studenti, soldati, mercanti e diplomatici. Quindi dopotutto, forse non ci si è allontanati così tanto da quella realtà.

Conclusione

Bridgerton, Netflix

Per concludere, non che Bridgerton sia il massimo della rappresentazione di quell’epoca, ma parte del fascino della serie è che non si prende troppo sul serio; si prende gioco delle costrizioni sociali dell’epoca e non si limita a un’accuratezza minuziosa nella sua rappresentazione della storia.

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