COMUNICARE COME STEVE JOBS E I MIGLIORI ORATORI DEGLI EVENTI TED 1/3 di Carmine Gallo

Introduzione

Comunicare come Steve Jobs e i migliori oratori degli eventi TED di Carmine Gallo non è un trattato sulle conferenze TED (Technology Entertainment Design) in sé, bensì sfrutta i discorsi di queste conferenze come esempi e le analizza, per dimostrare come tutti possono comunicare le proprie idee in maniera più convincente. Gallo ha analizzato oltre 500 presentazioni e ha parlato direttamente con vari oratori affermati, neuro scienziati, psicologi ed esperti di comunicazione. Ciò che emerge dagli studi di Gallo è che l’elemento cruciale di qualsiasi discorso è la passione e come disse Steve Jobs: “Le persone piene di passione possono cambiare il mondo in meglio”. Inoltre, un discorso avvincente e di successo deve durare circa 18 minuti e deve comprendere 9 fattori (o segreti) che andremo ad analizzare insieme. Comunicare come Steve Jobs è suddiviso in tre parti e ognuna illustra una delle tre componenti che rendono una presentazione passionale ed entusiasmante. Un buon discorso deve essere: TOCCANTE (colpire sul piano emotivo), INNOVATIVO(insegnare qualcosa di nuovo) e MEMORABILE (essere esposto in maniera indimenticabile).

TOCCANTE (I)

Segreto n. 1: LIBERATE IL GENIO CHE C’È IN VOI. Che cosa ci lega significativamente all’argomento del nostro discorso? La passione. Essa, che è all’apice della genialità, deve rendere il nostro discorso, appunto, passionale. Per comprenderla e ritrovarla, dovremmo porci la seguente domanda: “Che cosa mi fa battere il cuore?”. La passione però non è un hobby, ma è un qualcosa di profondamente significativo della nostra individualità.   
Così come la passione, anche l’entusiasmo è importante e come affermato dalla scienza, è contagioso. Tuttavia non è possibile contagiare gli altri se non siamo motivati noi stessi in primis. Se si manifesta il proprio legame passionale con il tema trattato in maniera entusiastica, toccante e significativa, allora avremo molte più possibilità di stimolare altrettanto i nostri ascoltatori e di convincerli. Per far crescere il proprio entusiasmo, dobbiamo circondarci di persone altrettanto cariche di entusiasmo, con le quali possiamo condividere una passione o un obiettivo comune, perché avere una passione solo a livello personale non basta. 

La passione è ciò che aiuta a esprimere al massimo il proprio talento.
Larry Smitch, TEDx, novembre 2011

Segreto n.2: FATE VOSTRA L’ARTE DELLA NARRAZIONE. È importante raccontare storie che tocchino la mente e il cuore degli ascoltatori suscitando idee ed emozioni nei loro cervelli perché le storie stimolano e attivano il cervello umano, permettendo al narratore di coinvolgere l’ascoltatore e di fargli accettare il suo punto di vista. Ma che cos’è una storia? Una storia è un tipo di comunicazione che serve al narratore per convincere l’ascoltatore della bontà delle sue opinioni. Si possono raccontare tre semplici tipi di storie, o episodi: storie personali, storie di altri o storie di successi. Raccontare una storia è importante per trasmettere un messaggio a livello più profondo, portando l’ascoltatore a fare una ricognizione virtuale.          
Durante il racconto di una storia entrano in gioco anche i tre elementi della persuasione di Aristotele: ethos (la forza morale), logos (le prove e i dati) e pathos (l’impatto emotivo). Il pathos, quindi la nostra carica emotiva, deve essere sempre alta per non creare squilibri e qualora fosse indebolita è necessario rivedere le storie da proporre nel nostro prossimo discorso, arricchendole di aneddoti, episodi e riflessioni personali. 

Le storie sono solo dati con un’anima.          
Brené Brown, TEDx Houston 2010

Segreto n.3: DATE VITA A UNA CONVERSAZIONE. Per convincere è necessario stabilire un legame emotivo con il pubblico e conquistare la sua fiducia, per questo è di fondamentale importanza che il tono della nostra voce, i nostri gesti (che rendono ancora più avvincente un tema che lo è già) e il nostro linguaggio del corpo siano coerenti con le nostre parole. Per risultare il più naturale possibile ci si deve esercitare in continuazione, interiorizzando il contenuto del nostro discorso al punto di poterlo tenere in pubblico con la stessa facilità e naturalezza con cui lo proviamo in camera da soli o con cui lo ripetiamo a un amico. Tuttavia questa fase di preparazione è estremamente importante in quanto, chiedendo pareri sinceri a chi ci ascolta o riprendendoci con una videocamera, noteremo e miglioreremo tutti gli errori durante l’esposizione finale. La regola delle 10.000 ore (secondo cui ci vorrebbero 10.000 ore di pratica per acquisire una certa capacità) è applicabile anche all’oratoria. I quattro elementi dell’esposizione verbale sono: il ritmo, cioè la velocità con cui si parla (tra le 150 e le 190 parole al minuto sarebbe l’ideale); il volume, cioè il livello sonoro; il tono, cioè la modulazione della voce, che deve essere per lo più un tono naturale, colloquiale e spontaneo; le pause, brevi, per sottolineare le parole chiave. 
Tuttavia esercizio e allenamento non bastano. Servono sì a dare risalto al nostro messaggio, ma senza passione non è possibile trasmettere la propria personalità, perché la nostra forza oratoria è un qualcosa che ci viene da dentro, dal profondo.

Non fingete finché non ce la fate più. Fingete finché non arrivate a crederci.
Amy CUddy, professoressa della Harvard Business School

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